Come Diventare un Songwriter

Il Songwriter è colui o colei che scrive canzoni. Può essere un autore di testi, un compositore o entrambe le cose. Generalmente con songwriter s’intende qualcuno che sia in grado di scrivere una canzone completa, fatta di musica e parole. Come per ogni altra forma artistica, ci vuole talento, attitudine e preparazione. Il Songwriting oltre ad essere un’espressione artistica è anche una professione a tutti gli effetti.

Qui di seguito troverete le 6 Regole d’oro per diventare dei Bravi Songwriter!

  1. Ascoltare Musica. Può sembrare banale ma per essere un buon songwriter bisogna prima aver ascoltato tanta musica, avere passione, curiosità ed interesse per tutto ciò che concerne la scrittura, la composizione e l’ascolto della musica.
  2. Imparare il Mestiere. Apprendere le tecniche di scrittura e composizione musicale. Conoscere i generi musicali, gli stili, come strutturare una canzone, approfondire lo studio di uno strumento e l’uso di programmi di produzione musicale o notazione
  3. Scrivere di ciò che si conosce. E’ sempre bene cominciare con lo scrivere qualcosa che possa almeno in parte essere autobiografico, autentico, sentito.
  4. Affinare i propri strumenti e trovare il proprio stile, la propria strada, la propria voce.
  5. Produrre demo dei propri lavori musicali, realizzare una sorta di libreria musicale con tutti i brani scritti e composti, da presentare ad etichette, artisti, compagnie pubblicitarie o da pubblicare da indipendenti.
  6. Brandizzare e imparare l’arte del Marketing. Ultimo e non meno importante step che richiede tanto impegno quanto per il processo produttivo.

Vediamo queste regole nel dettaglio:

Imparare il mestiere ovvero la tecnica. Seguire uno o più corsi di armonia, teoria musicale, di uno strumento, di scrittura creativa e corsi specializzati in songwriting.

Scrivere di ciò che si conosce è il primo passo per addentrarsi nella scrittura senza commettere passi falsi. L’ascoltatore desidera conoscere la vostra verità non quella di qualcun altro, parole riportate, frasi fatte sono sempre da evitare perché verrebbe meno quel rapporto di comunicazione reale tra chi scrive e chi ascolta un brano.

Affinare i propri strumenti: è qualcosa che arriva con la pratica e l’esperienza. Più si scrive, più è possibile trovare la propria voce, il proprio stile distaccandosi eventualmente dai modelli precedentemente assimilati e utilizzati come starting point. E’ altrettanto importante allargare il proprio campo di abilità nelle diverse discipline che compongono l’arte del songwriting: scrittura, composizione, teoria musicale e notazione, abilità con i programmi musicali.

Produrre demo. Una volta scritte e composte le canzoni, queste devono anche essere registrate, prodotte per essere ascoltate. E’ necessario dunque avere un minimo di dimestichezza con vst, librerie di suoni e software di produzione audio. Anche qui è possibile seguire un corso di Music Production o rivolgersi a servizi di realizzazione demo, ovvero arrangiamenti musicali di brani originali.

Brandizzare. Ultimo faticoso step ma indispensabile per farsi conoscere e riconoscere. Sapere come e dove promuovere un prodotto musicale è indispensabile per vedere i frutti del duro lavoro svolto in questo processo creativo e produttivo che é il songwriting. L’ideale è farsi un’idea di come funziona il marketing musicale, frequentando un corso di Music Marketing o leggendo a riguardo. Per aiutarvi a farvi un’idea di ciò che significa ecco qui la mini guida di Music Marketing da scaricare direttamente sul vostro computer. Basta cliccare qui:

5 Idee di Music Marketing

Prima il Testo o la Musica?

La domanda che molti si pongono all’inizio dell’avventura nel mondo della scrittura di canzoni è: Da dove comincio? Dal Testo o dalla Melodia?

La risposta è semplice: puoi fare entrambe le cose. Ci sono canzoni che nascono come frammenti melodici su cui solo successivamente vengono scritte le parole viceversa capita altrettanto spesso che abbiamo un testo da musicare. In entrambi i casi il lavoro del songwriter consiste nel far si che musica e parole e nello specifico note e sillabe combacino perfettamente.

Si tratta comunque di due approcci diversi che danno risultati simili ma lievemente differenti, in alcuni casi.

Approccio Testuale: avviene quando ci troviamo a dover musicare un testo. In questo caso il risultato potrebbe prediligere la qualità del testo rispetto alla melodia, soprattutto per un songwriter che si trovi agli esordi. Questo perché non avendo un tema musicale già composto, il songwriter si ritroverà ad accompagnare e servire il testo con melodie che possono non essere memorabili o mancare di un forte hook (gancio melodico) in compenso il testo potrebbe essere la parte forte e avere una forte carica narrativa.

Approccio Musicale: succede quando abbiamo una melodia su cui dobbiamo mettere le parole. Il contenuto melodico in questi casi è più coerente e coinvolgente, ben strutturato. Il rischio è di “trovare” parole riempitive e poco significative. 

La tecnica del Songwriting consiste proprio nel saper comporre una musica che si adatti perfettamente alla metrica di un testo o viceversa nello scrivere un testo che si adatti perfettamente alle note della melodia.

L’ideale infatti è avere una canzone che sia accattivante dal punto di vista musicale e melodico e significativo dal punto di vista testuale.

Perciò occorre impegnarsi in entrambe le direzioni. Per la parte testuale puramente tecnica, la poesia ci insegna le regole che dobbiamo conoscere per scrivere un buon testo che sia facilmente musicabile. Ci occorrerà quindi rispolverare i versi, gli accenti e le sillabe metriche. Per i contenuti dobbiamo affidarci alla creatività ed allenarla!

Analogamente per la parte musicale dovremo familiarizzare con il fraseggio, la battute, le pause e gli accenti forti e deboli di una melodia.

Parole e Musica devono viaggiare insieme, sulla stessa lunghezza d’onda, con lo stesso mood, lo stesso sentimento.

Nel manuale ScriviTi una Canzone troverai tutto ciò che ti serve per scrivere testi e musica in metrica. 

Sia che tu sia un autore, sia che tu sia un compositore una volta seguito il metodo e gli esercizi del manuale sarai in grado di scrivere una canzone perfetta.

Che tipo di Songwriter sei tu? Scrivicelo qui sotto nei commenti!

13 Consigli per Scrivere il Titolo di una Canzone.

Il Titolo di una Canzone è una parte importantissima della presentazione di un brano, specie se pensiamo ad alcuni fattori come lo streaming o l’invio di demo alle etichette discografiche.

E’ dal titolo che si gioca la possibilità di far “cliccare” le persone su quel determinato brano in base all’interesse che quel titolo riesce a suscitare.

Provate per un attimo ad immaginare di essere un discografico, un produttore che riceve decine e decine di demo al giorno da parte di aspiranti autori e cantautori. Il discografico in questione si ritrova una marea di nomi e titoli da riprodurre. Gli sottopongono due titoli e siccome è stanco ne riprodurrà solo uno tra: Perché ti amo o Ringo Starr.

Quale titolo avrà secondo voi più possibilità di incuriosire il discografico?

E’ evidente che sin dal titolo è necessario catturare l’attenzione a meno che non siamo già artisti affermati ma soprattutto all’inizio, quando occorre farsi strada nel mondo del songwriting è necessario essere creativi, incuriosire, agganciare il pubblico sin dal titolo.

E allora ecco qui riassunti, attraverso l’ausilio di esempi noti, 13 consigli per scrivere un buon titolo per una canzone:

  1. Titolo a parola unica spesso un aggettivo *
    Ci si chiede a chi o cosa quell’aggettivo possa essere riferito.
    Esempi: Meraviglioso Negramaro, Sincero Bugo/Morgan, Azzurro Celentano, Pigro Ivan Graziani. A volte il titolo con aggettivi può essere composto da più di una parola è il caso di Piccola e Fragile di Drupi, Così Celeste Zucchero, Stupendo fino a qui Alessandra Amoroso.

  2. Titolo con Metafore *
    Figura retorica che accosta due parole. Parole di Burro Carmen Consoli,  Light my fire The Doors, Vivere a colori Alessandra Amoroso, Piccola Stella Senza Cielo, Ligabue

  3. Titolo con Similitudine *
    Come la metafora ci consente di accostare due concetti ma necessita dell’avverbio di paragone.
    Come Musica Jovanotti, Come le onde The Kolors feat JAx, Come il Sole All’Improvviso, Zucchero.
  4. Titoli che indicano luoghi precisi*
    Sweet Home Chicago, Sweet Home Alabama, Kansas City, Netbush City Limits Tina Turner, Napul è Pino Daniele, Lasciarsi un giorno a Roma Niccolò Fabi, Portaportese Claudio Baglioni.
  5. Titoli con l’uso della Sinestesia *
    Accostamento di vocaboli che appartengono a organi di senso diversi.
    L’ora è buia Verdena.
  6. Accostare termini apparentemente non correlati *
    E’ uno dei modi indubbiamente più efficaci per attirare l’attenzione, l’importante è che nel testo poi si sveli l’associazione e la correlazione tra i due termini.
    Bambolina e Barracuda Ligabue, Pomezia + Amarena Calcutta.
    Lo spettatore non ama essere preso in giro dunque usate questo tipo di tecnica se anche il testo in qualche modo si presta al “gioco”.
  7. Titoli con Antitesi * ovvero vocaboli dal significato opposto
    Black or White Michael Jackson, Father and Son Cat Stevens, Verofalso Paolo Meneguzzi.
  8. Titoli con una Connotazione Temporale *
    Canzoni che indicano una data, un mese dell’anno, un giorno, ecc.
    29 Settembre Battisti/Mogol, Novembre Giusy Ferreri, 4 Marzo 1943 Lucio Dalla, November rain Guns’n’Roses, 7e40 Battisti/Mogol.
  9. Titolo con Ossimoro * ovvero vocaboli contrari per esprimere lo stesso significato.
    The sound of silence Simon&Garfunkel, La voce del silenzio Massimo Ranieri.
  10. Titoli con Nomi di Persona *. La lista è infinita. Può non essere il modo migliore per catturare l’attenzione ma è sicuramente una delle vie preferite degli autori quando dedicano una canzone ad una singola persona.
    Diana Paul Anka, Irene Pinguini Tattici Nucleari, Maria Blondie, My Sharona The Knack, Gabri Vasco.
  11. Titoli con Iperbole * ovvero esagerazioni volontarie operate dall’artista.
    Il Cielo in Una Stanza Gino Paoli, Almeno Tu nell’Universo Mia Martini.
  12. Titoli con neologismi o giochi di parole *
    Uno degli esempi storici è Malinconoia di Marco Masini o Svalutation di Celentano. Si tratta di una tecnica che richiede creatività e soprattutto lasciare libera la fantasia. Tra i giochi di parole possiamo ricordare Iodio dei Bluvertigo, La banalità del mare Pinguini Tattici Nucleari, Born to be Abramo Elio e le Storie Tese.
  13. Titoli che iniziano col Se…* ovvero quei titoli che pongono un interrogativo e che fanno restare l’ascoltatore in ascolto per sapere come finisce la frase.
    Se io se lei Biagio Antonacci, Se stiamo insieme Cocciante, Se Telefonando Mina, Se tu non torni Miguel Bosé, Se tu fossi qui Pino Daniele, Se mi vuoi Pino Daniele.

E qui la nostra personale lista dei titoli più strani e fantasiosi della storia capaci di catturare l’attenzione a prima vista:

L’era del Cinghale Bianco, Battiato
Hanno ucciso l’Uomo Ragno, 883
Il mare impetuoso al Tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle… Zucchero
Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica, Zucchero
Smell like Teen Spirit, Nirvana
Shine on You Crazy Diamond, Pink Floyd
Disperato Erotico Stomp, Dalla
Non si esce vivi dagli anni ’80, Afterhours
Il Vitello dai Piedi di Balsa, Elio e le Storie Tese
Il più Grande Spettacolo dopo il Big Bang, Jovanotti