Il Principio dell’Universalità e lo stile di Mahmood

Dalla tua storia alla storia di tutti

Una canzone deve far vibrare le corde del sentire comune, essere in qualche modo familiare all’ascoltatore, attaccarsi alla pelle come qualcosa di vissuto, compreso, immaginato, sentito.
Quando ascoltiamo una bella canzone è questo ciò che accade: la sentiamo nostra, vera, reale. Le canzoni che ci toccano, le canzoni belle sono belle proprio perché parlano a noi, di noi stessi, risuonano in diversi luoghi della nostra mente e del nostro corpo, ci emozionano, ci fanno piangere qualche volta, ci regalano gioia, ci fanno muovere, ballare, rilassare. Una buona canzone deve essere in grado di suscitare una qualche emozione ed è li la sua forza.

La musica è un veicolo di emozioni e le emozioni che ci evoca fanno parte della nostra vita e sono universali perché riguardano tutti gli esseri umani.

Ma che cos’è dunque che rende unica ogni storia? Che cos’è che fa la differenza dal punto di vista pratico?

La differenza la fanno i dettagli! Il modo in cui riusciamo a raccontare una storia.

Dettagli e sentimenti universali

Il segreto di una canzone di successo e’ raccontare un sentimento comune a tutti attraverso un’esperienza personale, con il nostro stile, le nostre parole, le nostre associazioni di pensieri, il nostro lessico. Tutto ciò converge nel concetto di unicità che va di pari passo col principio di “universalità” della canzone.

Un brano deve essere universalmente compreso ma espresso in modo personale e unico.

Dobbiamo comprendere quali sono gli elementi che rendono unico il nostro stile, quali le formule che ci rendono diversi, interessanti, riconoscibili. Così come siamo in grado di riconoscere la penna dietro una canzone, come nel caso del brano di Elodie Andromeda dove la mano inconfondibile dell’autore Mahmood è visibilissima, allo stesso modo dobbiamo essere capaci di individuare quali sono le caratteristiche, i dettagli che rendono unico il nostro stile sia a livello musicale che a livello testuale.

Un brano deve essere universalmente compreso ma espresso in modo personale e unico.

Dobbiamo comprendere quali sono gli elementi che rendono unico il nostro stile, quali le formule che ci rendono diversi, interessanti, riconoscibili. Così come siamo in grado di riconoscere la penna dietro una canzone, come nel caso del brano di Elodie Andromeda dove la mano inconfondibile dell’autore Mahmood è visibilissima, allo stesso modo dobbiamo essere capaci di individuare quali sono le caratteristiche, i dettagli che rendono unico il nostro stile sia a livello musicale che a livello testuale.

Proviamo ad analizzare dunque lo stile del bravissimo cantautore e autore Mahmood.

La sua musica si è da subito presentata come diversa, attirando l’attenzione di molti addetti ai lavori, che hanno cercato di descrivere il suo stile e la sua personalità.

Che cos’è che rende riconoscibile lo stile del sopracitato Mahmood?

Genere di riferimento: Urban Pop con commistioni R&B e Soul.

Le sue composizioni sono costituite da intervalli poco ampi, per favorire il livello del parlato, note ripetute ossessivamente tranne negli slanci più soul ed è questo che crea un’atmosfera tormentata e sofferente, ossessiva come per il brano Soldi dove anche le parole oltre alle note, sono ripetute ossessivamente come ad indicare un ricordo sgradevole, un trauma che si ripete nella mente dell’autore, un dialogo interiore, l’esasperazione di una situazione che non è mai cambiata e che mai cambierà.

Mi chiede come va, come va, come va
Sai già come va, come va, come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo
Quando perdi l’orgoglio
Lasci casa in un giorno
Tu dimmi sePensavi solo ai soldi, soldi
Come se avessi avuto soldi, soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti, fotti
Mi chiedevi come va, come va, come va
Adesso come va, come va, come va

Anche nella canzone scritta per Elodie possiamo ritrovare questi elementi di ripetizione delle parole e degli intervalli così come la ripetizione della stessa nota per frasi intere.

Se ti sembrerò piccola
Non sarò la tua Andromeda, Andromeda
Andromeda, Andromeda
Andromeda, Andromeda
Andromeda, Andromeda
Andromeda, AndromedaNon sarai mio marito, mio marito no
Me ne vado a Paris, vado a Paris però
Ti prego giurami, tu giurami che non
Mi dirai mon ami, mon ami ti prego

Come potete osservare anche qui il brano è caratterizzato da continue ripetizioni testuali che evocano uno stato di tormento della protagonista, a tratti delirante, soprattutto nella parte in cui pensa ad un’eventuale fuga a Parigi, per sottrarsi a questa sofferenza.

Lo stile di scrittura di Mahmood è caratterizzato da questi dialoghi interiori sofferti, ossessivi, invadenti e la bravura dell’artista sta proprio nel catturare questi pensieri e metterli in versi come in una specie di flusso di coscienza bloccato e invischiato in un loop di pensieri ossessivi e costanti.

Questo argomento così come tutti gli altri è approfondito nella prima parte dell’e-book ScriviTi una Canzone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *